“Ma perché agiamo così? Perché questa violenza che alle volte sentiamo pure in noi? Mi direte che sono un po’ folle. Perché restare qui ed esporsi al rischio? Non possiamo tacere quello che abbiamo visto ed ascoltato. Poter contare su qualcuno è essenziale per vivere.” (Piccola Sorella Luisa Dell’Orto)

L’Avvento, il tempo forte con cui la Chiesa invita a guardare la storia con gli occhi di Dio che si fa carne per abitarla, per restare accanto all’uomo, per guidarla verso la pienezza, è stata per docenti e ragazzi di tutte le classi della secondaria l’occasione per fare un incontro e assumersi il compito di una risposta.

Attraverso la nostra Coordinatrice e l’amicizia con la sorella, abbiamo potuto ascoltare la testimonianza di una “piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld”, Luisa Dell’Orto, religiosa originaria di Lomagna, uccisa lo scorso 25 giugno ad Haiti dove risiedeva da 20 anni completamente coinvolta nel destino di questo popolo così provato dalle vicende della storia: il terremoto del 2010, la povertà e l’instabilità politica, le violenze, il travaglio di una rinascita che sembra non arrivare.

La settimana precedente, il 23 novembre, abbiamo incontrato don Levi Spadotto, sacerdote “prestato” dalla diocesi di Milano per i mille bisogni delle persone a nord dell’isola di Haiti, cuore dei Caraibi: lui ci ha condiviso con affetto, nostalgia e passione la bellezza di questa umanità amante del bello, della natura, dei colori, dei suoni, dei ritmi e delle danze, della vita… Una umanità che ci ha mostrato nei bambini, nei giovani, nelle famiglie desiderosi di gioia, cura, amore, speranza, come tutti noi. 

Ci siamo appassionati e quando abbiamo incontrato sorella Luisa, lunedì 28 novembre, attraverso le parole e i documenti della sorella Maria Adele e della volontaria Stefania, eravamo pronti ad accogliere questa donna sorridente, dolce, intelligente, sapiente e creativa, piena di amore soprattutto per i piccoli, riconosciuta da tutti, anche dai capi della malavita della capitale Port-au-prince, come una presenza certa, buona, attiva, portatrice di speranza. Il centro Kay Chal (Casa Carlo), il seminario dove insegnava, tante persone che ruotavano attorno a lei e con lei, ci hanno testimoniato che sorella Luisa aveva una certezza, in mezzo alla fatica e al pericolo: l’uomo, ogni uomo, anche il più piccolo, è prezioso, è amato, e amare di questo amore è gioia grande, è vita, è energia per cui vale la pena dare tutto.

 Così, coinvolti in questa vita e in questa parte di mondo apparentemente lontana, abbiamo cercato un modo per creare un legame e partecipare attivamente a questa opera di condivisione con il popolo haitiano. Ne sono nate due iniziative: una, la “merenda solidale”, che ci vede impegnati a vendere e acquistare durante l’intervallo una merenda il cui ricavato servirà a fare una donazione per sostenere l’opera del centro Kay Chal per tantissimi bambini che qui trovano, un po’ come nella nostra scuola, adulti che li accompagnano, attività, giochi e la certezza di buoni “compagni di viaggio”. L’altra è iniziare un legame di amicizia attraverso un video con gli auguri, l’ energia e l’amore per la musica che contraddistingue anche noi da postare a questi nostri nuovi amici. Possiamo così anche noi fare esperienza della “fratellanza universale” di cui san Charles de Foucauld e la piccola sorella del Vangelo Luisa ci hanno raccontato la bellezza!

“La vita è più forte di ogni gesto di cattiveria e violenza, più forte di chi la vuole sgozzare perché la vita è bene, sempre, anche quando è povera”     (Sorella Luisa)